41-bis e Cospito, ha ragione Zero Calcare?

L’anarchico insurrezionalista Alfredo Cospito nel 2012 gambizzò l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, e fu condannato per questo a 10 anni e 8 mesi. In seguito venne condannato nuovamente a 20 anni per aver commesso un attentato nel 2006 alla scuola allievi Carabinieri di Fossano. Tutt’ora sconta la sua pena in un carcere di massima sicurezza ove è in regime 41-bis. A parlare di questo caso, fra i primi, è stato il fumettista romano Zero Calcare nel fumetto chiamato “La Voragine”, pubblicato nel settimanale geopolitico “Internazionale”. Il fumettista scrive del 41-bis come se fosse la distruzione della vita sociale dei detenuti, come se la prigione non fosse più un luogo di rieducazione ma una “Voragine”.  “Internazionale” pubblica questa vignetta come articolo d’informazione o di opinione? E’ stata data una visione personale del caso Cospito, sollevando un tema importante, quello del sistema carcerario che sicuramente andrebbe migliorato. Il grande problema per la maggior parte dei lettori del settimanale è il rischio di scambiare per un articolo d’informazione l’espressione artistica del vignettista romano (anche in “Strappare lungo i bordi” su Netflix).

I protagonisti del fumetto sono Zero Calcare e il suo compagno di corso di disegno, Paolocorazza. Egli pensa che il 41bis sia solo per mafiosi, e Zero Calcare, come giusto che sia, lo smentisce affermando che non solo i mafiosi vengono condannati a tale regime, ma anche terroristi e chi commette reati simili. In queste vignette, che rappresentano un articolo di opinione tramite dei semplici disegni in bianco e nero, l’autore vuole farci capire  che Alfredo Cospito non merita questa “tortura” e, soprattutto, questa condanna perché pensa che lo Stato lo abbia voluto punire eccessivamente, accusandolo di  un reato più grave, ovvero strage contro la sicurezza dello stato, che prevede l’ergastolo e sottoponendolo al regime 41 bis. 

Che cos’è il 41 bis?

E’ un regime di detenzione carceraria, detto carcere duro, che si applica nei confronti dei condannati per alcuni reati gravi o in situazioni di emergenza. L’obiettivo di questo regime è quello di impedire il passaggio di ordini, informazioni o di ogni altro tipo di comunicazione tra i detenuti e le organizzazioni di appartenenza nel territorio. Nasceva nel 1975 con l’intento di garantire l’ordine in caso di tumulti nelle carceri e poi, nel tempo, ci furono dei cambiamenti, fino alla strage di Capaci dove si introdusse l’attuale normativa, che fu resa definitiva nel 2002.  Per ulteriore approfondimento vi invito a leggere il testo della legge.

Vediamo ora chi è Alfredo Cospito.

Alfredo Cospito è un terrorista anarchico italiano, che rischia l’ergastolo ostativo a seguito di una sentenza della Corte di cassazione per l’attentato del 2006. Già in carcere per aver gambizzato Roberto Adinolfi. Cospito e il suo complice Nicola Gai, si recarono di fronte alla casa del manager e spararono tre volte colpendo alle gambe e fratturandogli il ginocchio. Durante il processo spiego’ che l’attentato aveva motivazioni economico- politiche e che sparare ad Adinolfi era stata una gioia e un godimento. Cospito fu condannato a 10 anni e 8 mesi. Mentre scontava la pena è stato accusato insieme alla compagna Anna Beniamino dell’attentato del 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano. Utilizzarono due ordigni esplosivi: uno minore come richiamo, ed il secondo ad alto potenziale, temporizzato. Solo per casualità non vi furono morti o feriti. Cospito dichiarò che si trattava di due attentati dimostrativi che non dovevano ferire o uccidere nessuno. Il 5 maggio 2022 l’anarchico è stato posto in regime di reclusione 41 bis nel carcere di Bancali in Sardegna per i numerosi messaggi che, durante lo stato di detenzione, ha inviato all’esterno del carcere, con i quali invitava i suoi compagni anarchici a continuare la lotta contro il dominio con mezzi più violenti ed efficaci. Il 20 ottobre 2022 ha iniziato uno sciopero della fame contro il 41 bis, affermando che preferirebbe morire di fame piuttosto che rimanere in una cella.

Zero Calcare pensa che queste restrizioni siano fatte appositamente per torturare la mente dei detenuti che rimarranno in quelle celle per moltissimo tempo, perfino per tutta la vita. Scrive: “che l’occhio incontri solo muri” e “ che nella mente rimangano solo muri”, pensando che nella testa delle persone verranno impressi solo i muri. Oltre a questo pensa che i giudici di Cassazione abbiano voluto dare la pena “Strage contro la sicurezza dello Stato” perché considerato un “rompi cojoni”. In sua difesa cita altre stragi che sono avvenute in Italia, come Piazza Fontana, stazione di Bologna, Capaci e Luca Traini, che sono state ritenute meno gravi. L’artista finisce il suo articolo con la frase: “Nel 2022 finora nelle carceri italiane si sono suicidate 80 persone, gli agenti di polizia penitenziaria indagati per tortura sono più di 200.” Tutto ciò per confermare la inadeguatezza  del nostro sistema carcerario. Se la Corte di Cassazione  ha ritenuto  che Alfredo Cospito è un terrorista e che ha attentato alla sicurezza dello Stato, dobbiamo ascoltare ciò che dice. E’ il nostro sistema giudiziario. Innegabile è la drammaticità del 41-bis che, a differenza del carcere, non ha una funzione rieducativa,  ma ha la funzione di limitare le comunicazioni con l’esterno.  Il fine è di non favorire una collaborazione dietro le sbarre, come purtroppo succede nelle carceri di tutto il mondo, specialmente in Italia tra le organizzazioni mafiose.

Le opinioni di un fumettista  dovrebbero essere tenute distanti dalle notizie, che dovrebbero essere  più neutre possibili.