PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI

“Per questo mi chiamo Giovanni” è un libro scritto da Luigi Garlando. 

I personaggi sono il padre di Giovanni, che spiega al figlio il perché si chiama così, raccontandogli tutte le tappe della vita di Giovanni Falcone: spiegandogli cosa ha combattuto e chi lo ha aiutato a combattere il mostro, la mafia. Poi c’è Giovanni, il bambino di 10 anni che sta iniziando a capire cosa sia questo mostro e chi sia Giovanni Falcone, grazie alla storia vera raccontatagli dal padre. I veri protagonisti di questa storia sono gli eroi che hanno combattuto la mafia prima di esserne uccisi come ad esempio Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Carlo Alberto Dalla Chiesa.  Un personaggio minore ma importante è  Francesca Falcone, moglie di Giovanni Falcone, perché sposandosi con lui ha dovuto abbandonare pure lei la sua libertà: infatti Francesca venne uccise insieme al marito, mentre il giudice guidava felice perché aveva rivisto il suo mare e la sua terra. Insieme a Falcone e alla moglie morì anche la scorta. La mafia per uccidere Falcone fece saltare in aria un tratto di strada  con quintali di tritolo. 

Giovanni è un bambino siciliano che vive a Palermo. Per il suo compleanno il padre Luigi decide di trascorrere una giornata insieme a lui, portandolo in giro per Palermo e parlandogli della città e della mafia.  Egli la paragona a quanto succede nella scuola, dove è presente  un bullo che sfrutta i più deboli per ottenere ciò che vuole. Durante la gita il papà gli racconta la storia del giudice Giovanni Falcone , dalle vicende del maxiprocesso alla sua morte. Quando il padre e il bambino  arrivano a Capaci, dove avvenne la tragedia, i due si recano davanti alla casa di Falcone, dove ora si trova “L’albero di Falcone’’, sui cui rami i bambini appendono ancora oggi i pensieri per il magistrato. Al termine della gita il papà confessa che anche lui, un tempo  aveva pagato il pizzo alla mafia e che, il giorno in cui si rifiutò  di pagare ancora, il suo negozio venne raso al suolo, ma con esso anche un pezzo di mafia. Giovanni al termine di questa giornata densa di emozioni, decide di portare dei fiori alla signora Maria, sorella di Falcone. Il giorno dopo Giovanni  tornò a scuola e si ribellò  a Tonio, compagno di classe che lo obbligava a dargli dei soldi.

La mafia è un mostro, il libro la definisce bene , perché è un mostro chi uccide le persone: non si possono definire uomini i mafiosi! La mafia ormai la conosco e non mi piace, perché tenere un bambino con sé per due anni e poi ammazzarlo è una cosa ripugnante. Infatti i mafiosi che si definiscono uomini d’onore non sono che delle bestie. Giovanni Falcone , Paolo Borsellino e Carlo Alberto Dalla Chiesa sono morti per via della mafia ma anche per via dello stato, perché in pochi dopo di loro hanno provato a combattere la mafia. Sto parlando di superiori che non volevano far arrestare dei capi mafia perché erano venduti, perché se lo stato si fosse messo di mezzo forse Falcone , Borsellino e Dalla Chiesa sarebbero ancora vivi.