L’italia tra il mondo globalizzato e l’incapacità della politica estera

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Dopo la caduta del muro di Berlino, il mondo è entrato nell’era della globalizzazione, che ha portato per l’Italia cambiamenti economici e politici. Il nostro paese ha perso tante imprese che si sono trasferite verso i mercati con costi piu bassi del terzo mondo. Le imprese rimanenti fanno sempre piu fatica a competere con il mercato globalizzato. Certamente in queste condizioni difficili avrebbe aiutato una politica estera piu dinamica. L’italia ha in realtà dimostrato di non avere una politica estera innovativa adatta alle nuove condizioni del mondo. Negli ultimi decenni, ad esempio, abbiamo assistito all’evolversi della questione libica…

Abbiamo firmato diversi accordi miliardari con Mu’ammar Gheddafi, grazie ai quali si è anche sviluppata una tra le piu forti aziende italiane petrolifere, l’Eni. Si era instaurato tra Italia e Libia un ottimo rapporto di interessi. Il tutto confermato anche quando l’ex premier libico venne ospitato in Italia. Poi, nel 2011, abbiamo abbandonato tale politica e persino bombardato la Libia, anche se avevamo dichiarato, nella Costituzione, di essere contrari a questo modo di affrontare i problemi, perdendo ogni credibilità sulla sponda sud del Mediterraneo. Ma quando mai un paese occidentale ha preso di mira delle piattaforme petrolifere di sua proprietà? Non è mai successo. Nello stesso anno, in Siria, eravamo diventati il primo partner europeo, ci siamo subito schierati, spinti dall’influenza americana, credendo che il presidente siriano avrebbe ceduto in poco tempo.

In questi ultimi 10 anni l’Italia non ha  dimostrato la sua politica estera, questo si è anche visto con l’apertura del gasdotto Turkstream, che collega Russkaza (Russia) e l’area nord-ovest di Instanbul. Il progetto era stato precedentemente assegnato all’Eni e non alla impresa svizzera “Allseas”. La collaborazione fu, pero, sorprendentemente interrotta dalla pressione degli USA e dall’Europa. Con il Turkstream l’Italia ha perso la credibilità residua.

Tutto cio conferma il fatto che sotto ogni azione di politica estera italiana ci sia dietro una grande forza influente, quella degli Stati Uniti. Il nostro paese sembrerebbe dipendente da questa grande potenza, sotto tutti i punti di vista, sia economici che politici.

Il nostro paese si trova ora in un momento molto delicato e difficile, dovuto alla incapacità della classe politica a trovare gli equilibri giusti in un mondo nuovo, completamente rinnovato con una velocità impressionante, nel quale l’Italia rimane impreparata a reagire.