Attentato in Russia: perché l’ISIS-K ha attaccato Putin?

La sera del 22 marzo almeno 4 uomini armati, appartenenti al gruppo terroristico ISIS-K, sono entrati nel Crocus City Hall di Mosca, dopo aver ucciso le guardie all’entrata del teatro, e hanno aperto il fuoco sui civili all’interno della sala, uccidendo 139 persone e ferendone altre 180, per poi darsi alla fuga verso il confine tra Russia-Ucraina-Bielorussia. Questa fuga ha portato il presidente russo Putin a pensare ad un coinvolgimento dell’Ucraina, poi smentito.

Uno strano particolare è che il 7 marzo l’ambasciata statunitense aveva avvisato l’intelligence russa della possibilità di attacchi estremisti, in particolare a Mosca nei giorni successivi, questo strano avviso, però, venne ignorato da Putin che lo etichettò come propaganda occidentale.

Spostandoci sui carnefici una domanda che può sorgere è: cos’è l’ISIS-K? E perché ha attaccato la Russia?

L’ISIS-K è un gruppo armato islamico-sunnita, affiliato al più famoso ISIS fondato al confine tra Pakistan e Afghanistan tra il 2014 e il 2015, con alcuni precedenti, tra cui un attacco suicida all’aeroporto di Kabul il 26 agosto 2021, durante il ritiro degli USA e più attentati in Iran. La K nel nome sta per Khorasan, una regione geografica che comprende buona parte dei paesi “Stan”, dove vorrebbero creare un califfato fondato sulla Sharia.

Per quanto riguarda la seconda domanda non c’è una risposta certa ma usando la logica e la ragione si possono supporre varie motivazioni:

  • Negli ultimi mesi l’ISIS-K aveva definito Putin un assassino di mussulmani, probabilmente riferendosi agli interventi militari russi in Afghanistan, Cecenia ma, soprattutto, in Siria. La russia fu una delle principali artefici della sconfitta dell’ISIS.
  • Un filone di pensiero dell’Islam radicale ritiene opportuno fomentare eventuali conflitti tra Stati o forze non mussulmane in conflitto fra di loro, per indebolirle ulteriormente e quindi facilitare l’espansione dell’Islam nel loro interno.
  • Un atto così plateale e drammatico potrebbe servire all’ISIS-K per rafforzarsi sia internamente come gruppo, attirando a sé nuovi seguaci, ma anche al livello internazionale, facendosi prendere maggiormente sul serio.

Ripeto che queste sono solo delle supposizioni basate su ragionamenti logici, dato che la verità probabilmente rimarrà ignota, ma sicuramente sono più attendibili rispetto alla propaganda russa, che incolpa l’Ucraina nonostante la rivendicazione del gruppo terroristico, e ai complottisti, i quali pensano che Putin abbia pianificato ciò per alimentare l’odio sul popolo ucraino.