Social media: come e perchè peggiorano la nostra vita

Dall’inizio del XXI secolo i social media hanno avuto un impatto enorme sul nostro modo di vivere e sulla nostra routine. Essi ci  permettono di interagire con moltissime persone in un lasso di tempo brevissimo e possono fornire una mastodontica quantità di informazioni, ma tutto ciò è davvero così necessario?

L’effetto che i social hanno su di noi non sembra essere un toccasana per la salute mentale, soprattutto quella dei giovani: gli effetti principali denotati da vari studi risultano essere scarsa motivazione, calo del livello di attenzione, disturbi del sonno e una forte dipendenza alle applicazioni utilizzate.

Tutto queste problematiche trovano la loro origine nella natura dei social stessi: essi vengono programmati appositamente per creare assuefazione e tenere l’utente attaccato allo schermo il più possibile, tramite un costante flusso di infomazioni, finendo per causare i sintomi sovracitati. Inoltre, la velocità con cui i contenuti appaiono sullo schermo stimola un rilascio di dopamina (la molecola del desiderio e della motivazione) a livelli innaturali e insostenibili. Svuotando il nostro “serbatoio” di motivazione così velocemente, il resto delle cose che in condizioni normali vorremmo fare (… uscire per una passeggiata, fare sport o persino studiare) ci risulta noioso e difficile rispetto al piacere che otteniamo dai social.

Molti dei miei coetanei saranno senza dubbio in disaccordo. Mi rendo conto che i social sono un mezzo di comunicazione efficientissimo e che si può fare conoscenza con molte nuove persone, ma allora mi chiedo: come facevano i nostri genitori? Personalmente, mi è stato raccontato dai miei che quando loro erano giovani avevano molti amici e si conoscevano praticamente tutti, anche senza alcun social (e nemmeno il cellulare). Uscivano di più e stavano di più insieme, creando legami e interagendo per davvero e non a distanza. Dal mio punto di vista mi sembra uno stile di vita più sano e felice rispetto a quello dei giorni nostri.

Senza voler sembrare troppo un boomer, mi farebbe piacere vedere meno facce incollate al cellulare e più persone volenterose di vivere questi anni della nostra gioventù assieme, per creare ricordi che un TikTok o un reel di Instagram non possono neanche lontanamente rimpiazzare.