Coronavirus e democrazia instabile

 

I coronavirus fanno parte di una vasta famiglia di virus che possono causare un raffreddore comune, una forma lieve simile all’influenza, ma anche malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Il virus responsabile dell’epidemia, oramai denominata e confermata pandemia dall’OMS, sta interessando tutto il mondo, in questi giorni nel nostro paese è diventata un’emergenza e ha posto l’Italia al secondo posto mondiale, subito dopo la Cina, come numero di contagi (tamponi risultati positivi al Covid-19).

Il virus, nel nostro paese ha obbligato il governo a imporre ai cittadini delle misure di contenimento, privandoci ormai da settimane della libertà di uscire di casa se non per lo stretto necessario, con l’obbligo di indossare strumenti di igiene pubblica, non effettuare spostamenti, e con la chiusura di tutti i tipi di negozi tranne quelli di prima necessità, cui si è aggiunto l’obbligo di sospendere qualsiasi attività e la chiusura dei confini, fine al termine dell’epidemia in Italia.

Ovviamente tutto questa situazione ha portato a fermare la nostra economia, non solo in Italia, ma gradualmente in tutti i paesi del mondo in cui si è avviata un’emergenza Covid-19. Anche le nostre abitudini stanno cambiando e soprattutto il nostro stile di vita, oramai la gran parte degli italiani usufruisce del lavoro da remoto o smart working e pure la scuola si sta digitalizzando. Anche la società e la nostra parte umana sta riscontrando dei problemi con il venir meno del contatto tra le persone e tra la propria famiglia.

Tutto ciòsembra quasi surreale, come se stessimo vivendo in un film. Oramai siamo nel 2020, l’essere umano si è evoluto. È da più di un secolo che gli studi e la medicina si sono sviluppati, abbiamo trovato e affrontato diverse malattie, abbiamo le soluzioni di diverse patologie, usufruiamo di tecnologie moderne e nonostante ciò ci siamo ritrovati in grave difficoltà per un organismo vivente, molto simile a quelli che ormai conosciamo bene .

Ora mi chiedo se tutto questo sia possibile e se in realtà sia solo una finzione da parte di tutti gli stati mondiali per arrivare ad un nuovo punto d’inizio. È da 20 anni circa che il mondo si ritrova in una grave crisi. Il regime capitalistico e conseguentemente la globalizzazione venivano visti anni fa come un sistema perfetto e diverso dai modelli dittatoriali. Purtroppo, questo sistema economico si è rivelato imperfetto e ha portato il mondo ad una grave crisi che sta andando avanti da vent’anni circa. Con il coronavirus potrebbe instaurarsi un nuovo tipo di sistema economico-sociale, probabilmente l’economia si baserà ancora sul capitalismo, ma le basi politiche potrebbero essere molto difformi da quelle attuali e più tendenti a regimi dittatoriali.

Tutte le misure di contenimento imposte dal governo stanno mettendo in discussione la democrazia, violando una di quelle misure si può rischiare una sanzione e nei casi più gravi una denuncia. Mentre lo stato cinese ha potuto avere più controllo sulla popolazione dato il loro sistema comunista.Tutto questo sta mettendo in allerta la nostra democrazia, già l’Ungheria ha operato su questo fronte, in quanto il parlamento ha votato i pieni poteri per il premier Viktor Urban per combattere il corona virus. Cioè il parlamento stesso ha deciso democraticamente di cancellare la democrazia, ma non si può confondere lo strumento, che è democratico, col risultato che è il contrario della democrazia. È esattamente come fece il parlamento italiano, negli anni Venti del Novecento, quando decise di votare le leggi speciali e fasciste di Mussolini, che cancellarono la democrazia in Italia. In questo caso l’Unione Europea si è trovata imprigionata. Fondata da leader visionari, fra loro c’erano ex combattenti della Resistenza, avvocati e parlamentari, uniti dagli stessi ideali: la pace, l’unità e la prosperità. Oggi l’UE non ha giudicato la decisione del governo ungherese, in quanto la situazione d’allarme Covid-19 obbliga anche la stessa Unione Europea a comportamenti discutibili.

Ma cosa ne sarà dell’Italia dopo la fine dell’epidemia?

Sicuramente dopo tutto ciò seguirà un periodo di grande crisi, infatti si prevede già un aumento della disoccupazione, soprattutto perchè la riapertura dei negozi e delle attività sarà molto graduale di conseguenza i ritmi saranno molto lenti e tutto creerà incertezza e insicurezza. Di fatti potrebbe susseguirsi una crisi molto simile alla grande crisi degli anni 20, data la situazione economica affine. E durante questa crisi si potrebbe rischiare un cambiamento o una modifica del regime e del sistema economico-sociale.

Un’altra conseguenza delle forme di contenimento promulgate dal governo, potrebbe portare a limitare la nostra privacy. Sicuramente con una pandemia in corso il governo avrebbe il permesso di violare questa norma. Il problema potrebbe assumere una gravità maggiore se il nostro governo seguisse il modello della Corea del Sud, cioè l’introduzione di app per tracciare i movimenti dei cittadini o utilizzare l’uso di big data per localizzare soggetti a rischio, le autorità avrebbero in mano un’enorme quantità di dati, di cui finita l’emergenza, potrebbero servire per altri fini.

Sicuramente il nostro paese sta passando un periodo molto inquieto, stiamo lottando una guerra fredda, probabilmente peggiore di qualsiasi altra guerra armata. Questo fatto segnerà la storia, ma spero ci aiuterà a crescere sull’aspetto umano, altrimenti vivremo in uno stato peggiore di quello precedente.