È ancora possibile la poesia oggi?

È ancora possibile la poesia oggi?

Nel mondo della fretta, della tecnologia che accompagna ogni attimo della giornata, in un ambiente sempre più interconnesso, globale, in questo accelerarsi continuo dei ritmi di vita, dove può collocarsi la poesia?

C’è un posto per qualcosa di così astratto e poco immediato nel mondo moderno che si basa largamente sulle cose materiali e istantanee?

La poesia è l’antica arte che esprime la comunicazione attraverso suoni, parole, melodie, c’è ancora spazio per essa, per i tempi lenti, gli spazi che si tramutano in profondi silenzi, le parole soppesate ad una ad una, l’ambiguità e le sensazioni che trasporta?

La poesia è ancora possibile perché è un anticorpo contro il dilagare della superficialità.

Il suo ruolo oggi sembra ancora più necessario, proprio per questa condizione di moderna assuefazione che sembra intrappolare i sentimenti dell’uomo per imbottigliarli e ridurli ad una semplicità impropria.

La poesia risveglia, al contrario di altre realtà, il cui scopo sembra essere quello di narcotizzare, è la risposta alla necessità di qualcosa di alto nella vita, qualcosa di aulico che permetta la salvezza contro l’estremo materialismo di cui il mondo sembra essere pervaso.

il suo compito è quello di elevare l’uomo, fuori dalla quotidianità, non anestetizzandolo o offrendo una banale via di fuga dalla realtà, ma risvegliando qualcosa di addormentato, e permettere il contatto, sempre più sporadico, con l’anima.

I poeti sono persone con una sensibilità speciale che raccontano molteplici storie, l’epoca storica e la manifestazione del mondo interiore del poeta e il senso delle sue esperienze emotive, psicologiche, fantastiche e memoriali attraverso le parole che fluiscono dall’inconscio, che superano la razionalità e sono più dense e profonde, come un’energia spirituale del prodotto dell’anima.

Raccontano storie del passato e storie del futuro perché leggere una poesia è anche riconoscersi in una sensibilità e in sentimenti che suscitano le parole, la poesia è un mezzo di comunicazione tra le epoche inestimabile, e in questo permette il ricordo, il riscatto e il ritorno alla bellezza degli eroi antichi.

Come scrive Edward Morgan Forster:

la poesia non aveva fatto “bene” a nessuno, ma era un transitorio memento, un alito delle divine labbra della bellezza, un usignolo tra due mondi di polvere.

Per Foscolo non si limita ad innalzare l’uomo verso ideali e valori, ma assume una funzione eternatrice, che guarisce dall’angoscia della ‘fine terrena’, precaria condizione umana con cui chiunque deve fare i conti.

La poesia supera l’illusione di cui tutto il resto sembra fare parte, e sembra riguardare qualcosa di ultraterreno, che non pertiene e non dipende dalla dimensione umana, come dimostrano le antiche invocazioni alle muse e gli autori che facevano di loro stessi tramite di qualcosa di più grande.

Ancora la poesia può guarire il male, può avere una funzione educativa ambendo a toccare il senso civile dell’uomo e a renderlo consapevole.