Eclissi: presagio o realtà?

Fin dalle origini l’uomo ha sempre cercato risposte ai propri interrogativi semplicemente alzando lo sguardo al cielo, immobile teatro di albe e tramonti, musa ispiratrice dei naviganti di mare e di spirito. Corpi celesti e fenomeni astronomici costituiscono la cornice della vita terrestre, da sempre analizzata con tecnologie e calcoli di crescente complessità e innovazione.

Quella stessa volta celeste accoglie ogni decennio fenomeni tanto incantevoli quanto enigmatici, le eclissi. Nella notte fra il 15 e il 16 maggio si è verificata una eclissi di Luna totale, visibile dall’Italia nella sua fase iniziale, sebbene la fase di massima oscurità sia avvenuta intorno alle 6 e 11 (ore italiane) quando il nostro satellite era già tramontato.


Ma di che cosa si tratta nello specifico? Una eclissi è un occultamento parziale o totale di un corpo celeste dovuto all’interposizione di uno o più corpi tra esso e l’osservatore. Guardando ai casi a noi più conosciuti, nel sistema Sole-Terra-Luna distinguiamo due tipi di eclissi:

– Eclissi di Luna: avviene quando il Sole e la Luna si trovano in due punti diametralmente opposti rispetto alla Terra che investe il suo satellite con un cono d’ombra parziale o totale. Tali fenomeni avvengono 2-3 volte l’anno. Durante queste fasi, la luna acquista il caratteristico colore rossastro poiché i raggi solari non vengono completamente schermati ma, a causa dell’atmosfera terrestre, diffusi e rifratti nella zona d’ombra.

– Eclissi di Sole: avviene a causa dell’interposizione della Luna fra la Terra e il Sole. Durante tale fase la superficie terrestre non resta mai interamente coinvolta dall’evento che vede dunque regioni in una totale penombra e zone in parziale oscurità.

Sebbene le eclissi di Sole e Luna siano fenomeni ricorrenti con cadenza biennale per entrambi i corpi coinvolti, nel corso della storia si ricordano occultamenti importanti per il contesto storico in cui si sono verificati, riportati da fonti storico-religiose e, in alcuni casi, rilevanti a livello scientifico.

Sul piano religioso da menzionare la presunta eclissi di Sole avvenuta nel 33 d.C. in concomitanza con la crocifissione di Cristo (‘Si fece buio su tutta la terra’ secondo i Vangeli) e l’eclissi solare, citata dalle sacre scritture, che ha preceduto la nascita di Maometto nel 569 d.C.

Di valore storico l’eclissi nel 412 a.C. durante la Seconda Battaglia di Siracusa, oscuramento che consentì ai siracusani di ottenere una vittoria decisiva sugli ateniesi, nel 1133 d.C., avvenuta in coincidenza alla morte di Enrico I di Inghilterra, e la presunta eclissi nel 1431 d.C. dopo l’avvio del processo a Giovanna d’Arco.

Di interesse scientifico due eclissi hanno lasciato il segno. Il 18 agosto 1868 un’eclissi solare consentì all’astronomo Jules Jansenn di osservare in modo nitido la cromosfera solare e, in particolare, un’insolita striscia gialla nel suo spettro: dai dati ottenuti riuscì successivamente a scoprire l’esistenza dell’elemento Elio, il cui nome deriva da “Helios”, Sole. Il 29 maggio 1919 fu un’eclissi di Sole a confermare la teoria della relatività di Einstein: in tale occasione fu infatti possibile osservare che la luce viene deviata dal
campo gravitazionale della fonte emittente come secondo l’ipotesi dello scienziato tedesco.

Le eclissi hanno davvero fatto la storia, ma per poter assistere nuovamente a tali fenomeni nel pieno del loro splendore dovremo attendere molto tempo: la prossima eclissi totale di Luna visibile dall’Italia avverrà nel 2026, mentre l’omologa solare tornerà nel 2081.

Lungo tempo da pagare per volgere gli occhi al cielo e provare ancora stupore.