IGNOBEL: IL LIBERO PREMIO DELL’ASSURDO

Tutti voi conoscerete di certo il premio creato dallo svedese Nobel che ogni anno viene consegnato a luminari della fisica, della chimica, della medicina ecc., ma quello che forse non saprete è che esiste un altro premio differente in tutto e per tutto dal Nobel: il premio di cui parlo è il premio igNobel. 
L’igNobel viene assegnato ogni anno, dal 1991, dalla Harvard university: i fortunati vincitori sono scienziati che fanno scoperte apparentemente inutili e senza senso.

Uno di questi atipici ricercatori, un paio di anni fa, ha vinto il prestigioso premio della Harvard university per una scoperta sensazionale, ovvero ha scoperto che, pensate un po’, grazie a un campo magnetico le rane possono “galleggiare” in aria, così nel 2001 si è aggiudicato il premio igNobel. Lo stravagante fisico è poi diventato famoso dieci anni dopo per aver vinto il Nobel (senza “ig” davanti) grazie alla scoperta del grafene, un materiale che potrebbe un giorno sostituire gli attuali componenti dei nostri smart-phone: il nome di quest’ uomo è Andrej Gejm. 

Andrej Gejm è un fisico Russo (naturalizzato olandese), nato a Soci il primo ottobre 1958. Dopo essersi laureato ha lavorato come ricercatore nelle università di Nottingham, Bath e Copenaghen, poi nel 2001 ha cominciato a insegnare presso l’ università di Manchester dove ha cominciato gli studi sul grafene, per i quali ha poi vinto il nobel della fisica, nel 2010, insieme al professor Kostantin Novolesov. 
Per darvi il senso originale e provocatorio dell’IgNobel, elencherò alcuni dei premiati che più mi hanno sorpreso e le motivazioni più surreali: il primo premio nella prima edizione è stato assegnato a Jacques Benviste, un collaboratore della rivista “Nature”, che ha vinto l’ igNobel della chimica per aver dimostrato che l’ acqua è un liquido dotato di intelligenza e capace di mantenere memoria di tutto ciò che accade, anche dopo che ogni traccia ne è sparita; nel 1992 è stato assegnato il premio per la biologia al Dr Cecil Jacobson, implacabile e generoso donatore di sperma e prolifico patriarca delle banche del seme, a cui hanno assegnato il premio per aver inventato un efficace metodo naturale per i donatori; nel ’93 il prestigioso premio per la medicina è stato assegnato a James F. Nolan, Thomas J. Stillwell e John P. Sands Jr. per il loro studio “Come gestire intelligentemente un pene intrappolato nella zip dei pantaloni”, nello stesso anno hanno assegnato quello per la pace alla pepsi-cola delle Filippine, per aver lanciato una lotteria (il premio era di circa un milione di pesos filippini) e successivamente aver annunciato i numeri vincenti sbagliati, scatenando la rivolta di 800’000 presunti vincitori e unendo bande rivali per la prima volta nella storia della nazione; nel 1994 l’ igNobel per la matematica è stato vinto dalla chiesa battista del sud, in Alabama, per aver calcolato contea per contea quanti alabamians bruceranno all’inferno se non si pentono; nel 2005 il premio per la fisica è stato assegnato a John Mainstone e Thomas Parnell dell’università del Queensland, Australia, per aver pazientemente condotto il cosiddetto esperimento della goccia di pece iniziato nel 1927, nel quale un grumo di pece rappresa è stato lentamente fatto colare attraverso un imbuto al ritmo di circa una goccia ogni nove anni. 
L’igNobel, oltre a metterci di buonumore, ci insegna che la libera ricerca scientifica, anche la più stravagante, può aprire la strada del progresso e che alcuni, tra folli e scienziati pazzi, si veda il caso di A. Gejm, hanno davvero delle possibilità. E poi, la libera ricerca scientifica e l’ironia fanno parte della democrazia, quindi lunga vita all’igNobel. 

Riccardo Marciano