Il rumore assordante del silenzio

Avete mai passeggiato da soli?

Forse è giusto che mi spieghi meglio: non intendo quella solitudine stracolma di fretta, stracolma di problemi e di pensieri negativi, alla rincorsa di qualcosa che quando allungheremo la mano si dissolverà sotto il nostro sguardo; intendo quando esci di casa con le mani nelle tasche del cappotto e accoccoli il viso nella lana della sciarpa pesante e l’unica cosa a cui pensi è la brezza fredda che ti riempie i polmoni.

Percorrete strade mai percorse ed osservate il mondo attorno a voi, abbandonatevi a tutto ciò che avete intorno, ai rombi delle automobili, al suono dei portoni che sbattono, al leggero frusciare delle scarpe sull’asfalto, ai rumori della città o al vento tra le fronde degli alberi. Visitate luoghi ricolmi di persone e vivete l’esperienza nella calma che nella quotidianità si fatica a trovare. Osservatele, osservate quelle persone, quei gesti, quelle chiacchierate e vi accorgerete di non aver mai vissuto veramente in terza persona, vi accorgerete di essere circondati da persone che si nutrono di ansie e vi ritroverete nei passi affrettati di chi entra in stazione. Capirete che guardare il mondo da distante provoca sensazioni strepitose e dopo qualche passo comincerete a comprendere quali sono i veri rumori della nostra vita, e non parlo del vociare intorno a voi e nemmeno dei commessi che si affaccendano a riporre tutto al proprio posto prima della chiusura, parlo di quello che nella nostra esistenza non produce neanche un lieve suono, i gesti. Vi accorgerete della bellezza, di quella che io stessa non avevo mai considerato tale perché troppo impegnata a far caso al tempo che scorre, inebriata dal pessimismo che questa società emana sempre più. Vedrete anziani abbracciarsi, giovani baciarsi, uomini presentarsi a qualcuno. Vedrete gentilezza, quel comportamento di cui ognuno di noi sente la mancanza, perché a volte serve solo rallentare per comprendere che ciò che realmente emana rumore è ciò che mai potremmo udire.