INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RITORNO AGLI ESAMI CON CARTA E PENNA

L’AI (Artificial Intelligence) può, se utilizzata in modo incauto, generare notevoli rischi per la società, la democrazia e l’ordine generale.

C’è il pericolo della progressiva perdita di competenze, che già mostra i propri effetti soprattutto nel settore medico, e l’eccessivo affidamento alle macchine intelligenti, che arriva in casi estremi anche a impedire all’essere umano di sostituirsi a un sistema AI quando questo finisca fuori controllo. Infine, esistono rischi dal punto di vista ambientale, se per esempio si pensa all’enorme consumo energetico dei super computer e di molti data center; incentivare la progettazione di AI sostenibile dal punto di vista ambientale deve essere una priorità, se si vuole evitare di aumentare l’emergenza ambientale, che per molti costituisce il più grande rischio esistenziale per la specie umana.

L’Australia, insieme ad alcuni paesi europei, si è messa in moto, emanando nuove leggi per l’utilizzo dell’AI. Ed Husic, ministro dell’industria della scienza, dice: – La comunità è preoccupata del fatto che la tecnologia stia andando avanti e i governi hanno un ruolo chiaro da svolgere nel riconoscere il rischio e nel porre limiti.

L’AI, come è già stato detto, può causare problemi e l’Australia ne è ben consapevole, essendo stata tra i primi paesi al mondo a tentare di regolarmente l’AI già nel 2018.

Oltre a queste problematiche da tenere sotto controllo, non sono da mettere in secondo piano i loro effetti collaterali, come l’intelligenza artificiale nelle scuole.

Gli studenti, abituati a cercare sempre la strada più semplice in rete, rischiano di non essere più in grado di superare esami in modo autonomo; i docenti paventano il mancato apprendimento da parte degli scolari. Le università australiane hanno deciso perciò di ritornare al modo più tradizionale per svolgere gli esami: carta e penna! Per evitare che la tecnologia finisca per aiutare chi vuole copiare senza spingerlo a imparare. Diversi gruppi di studenti universitari australiani sono stati “beccati” a sfruttare l’intelligenza artificiale per rispondere alle domande dei test in aula o per scrivere di sana pianta un saggio o un elaborato con cui dovevano essere poi valutati. Un uso così frequente da essere arrivato all’orecchio degli accademici, tanto da creare “the group of eight’’, vale a dire il gruppo delle otto principali università australiane riconosciute per il loro alto livello nella ricerca, tra cui Sydney e New South Wales.

Le otto università infatti stanno rivedendo la valutazione dei loro studenti dopo essersi accorti che usano la tecnologia per aver un miglior risultato nelle prove. Ad esempio ChatGPT (Generative Pretrained Transformer) è in grado di produrre testi perfetti su ogni argomento e dare risposta a qualsiasi domanda, crea testi coerenti, completi, con una scrittura originale e una sintassi corretta. Un professore ha spiegato: – Il testo è più che discreto ma gli studenti non sarebbero mai in grado di scriverlo.

Dunque si ritorna agli esami “tradizionali” per scongiurare i buoni voti agli studenti non corretti e per evitare che perdano l’abitudine a ragionare e a scrivere. Tutti coloro che verranno scoperti a copiare verranno sanzionati per “uso illegittimo” di intelligenza artificiale. Perciò, oltre che in Australia, l’accesso a ChatGPT è stato vietato alle reti e ai dispositivi delle scuole pubbliche di New York e Los Angeles.

Il ritorno internazionale agli esami con carta e penna mostra la solidità culturale e la lungimiranza della scuola pubblica italiana, che non ha mai abbondonato tale pratica. Pensiamo all’ambito della medicina, ad esempio, c’è una grossa differenza tra gli studenti preparati e non. I medici di domani non possono essere meno competenti di ora, anzi, dovrebbe essere il contrario! Ho fatto l’esempio del medico perché dalla loro competenza dipende la vita e la salute delle persone, ma altri mestieri non possono permettersi di mettere a rischio la libertà e la democrazia.

Ritengo molto importante l’istruzione personale di un individuo… con l’intelligenza artificiale si potranno fare ricerche che porteranno a grandi scoperte, ma non ci possiamo permettere di scherzare con l’istruzione.