La Cina alla conquista dell’Europa

A partire da questi ultimi anni la Cina sta diventando una grande potenza mondiale, soprattutto grazie al lancio della nuova via della seta. Così dal 2015 al 2016 gli investimenti cinesi nell’Unione Europea sono balzati da 20 a 36 miliardi di euro, in particolare nell’Europa occidentale dove si è assistito al più grande afflusso di capitali cinesi. L’Inghilterra si è impegnata a diventare il miglior partner della Cina in Occidente.

 

Si tratta di investimenti di provenienza statale, e questo sta ad indicare che il partito comunista cinese vuole impedire la formazione di un asse tra l’Europa e gli Stati Uniti in funzione  anticinese. Infatti l’obiettivo supremo è fare della Cina una superpotenza moderna e avanzata che nessuno possa mettere in discussione.

 

Secondo alcuni europei la Cina sta giocando una partita a scacchi per dividere e conquistare l’Europa. Per fare ciò Pechino ha dovuto vedere la ricchezza e l’apertura dell’Unione Europea come un vantaggio.

 

Un’altra strategia della Cina e il bilateralismo, ovvero che preferisce di gran lunga trattare con gli Stati uno ad uno perché in questo modo può far pesare di più la sua influenza. È abile ad usare il protocollo per apparire magnanima. Pechino si premura ad estendere ai paesi più piccoli gli stessi tappeti rossi e di organizzare con loro gli stessi incontri interministeriali riservati ai paesi più grandi. 

 

Sicuramente una delle più grandi debolezze del continente europeo è stata la sua ingenuità per via di figure di rilievo nei diversi Stati come l’ex Primo Ministro francese Raffarin, quell’inglese Cameron e l’ex vice cancelliere Rosler.

 

Tutti questi grandi investimenti cinesi però hanno avuto scarsi risultati, davanti a questo è stata formulata una direttiva: l’ultima parola sugli investimenti spetterà comunque al governi nazionali.

 

Per competere l’Europa deve rimanere sempre aperta, ma lo stesso tempo denunciare e bloccare le potenze esterne che abusano della sua politica aperta.