La Liguria Rossa

“Un’altra ondata di maltempo in Liguria” “Ingenti danni su tutta la costa” “Intere famiglie evacuate”

Questi sono i titoli che circolano nei giornali di questi giorni mentre Liguria e Piemonte affrontano un’altra ondata di mal tempo ed inondazioni degna di quel pauroso 29 Ottobre 2018. A distanza di un anno credo tutti ricordino i terribili danni che la mareggiata ha causato su tutta la Liguria: io, personalmente, se chiudo gli occhi vedo ancora i fulmini abbattersi a pochi metri da casa mia oppure lo yacht, arenato sulla spiaggia a Varazze, portato lì da onde talmente grandi da fargli scavalcare gli scogli del porto. 

Ora la storia ricomincia: la passeggiata che crolla a Vado, i fiumi che rischiano di esondare, Savona che chiude i ponti per paura del Letimbro; tutti eventi scoraggianti e tristi da soli, ma se messi insieme formano l’ennesima tragedia causata dal tempo. Come se tutto questo non bastasse ieri, Domenica 24 Novembre 2019, è arrivato il colpo di grazia: un viadotto è crollato, la A6 è chiusa, non sembrano esserci vittime. Un attimo di silenzio, di stupore, non è il ponte Morandi, i danni sono minori, ma un’altra vecchia paura si è aggiunta alle altre. 

Questo evento ci deve anche fare pensare all’efficienza della protezione civile che, con largo anticipo, ha diramato l’allerta meteo nelle zone interessate, portando ad una conseguente chiusura dei luoghi pubblici da parte dei singoli comuni e a un minore numero di persone fuori casa durante le ore critiche. La poca presenza di gente nelle strade ha di sicuro salvato decine di vite come possono tristemente confermare alcuni casi di alluvione di qualche anno fa. Molta gente critica le allerte meteo diramate dall’ARPAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure), dicendo che molto spesso siano esagerate o non necessarie. Sono poche le persone che riconoscono quanto esse siano indispensabili durante simili eventi: credo che il detto “meglio prevenire che curare” non sia mai abbastanza usato.

Nella giornata di oggi, ad esempio, (Lunedì 25 Novembre) tutti i licei della provincia di Savona sono rimasti chiusi per ragioni di sicurezza e questo ha provocato delle lamentele, che fanno notare come il numero di giorni passato a casa dagli alunni stia aumentando e che quasi sicuramente essi dovranno recuperare le ore perdute il Sabato mattina; fra le altre ragioni fanno anche notare come nel cielo non vi sia neanche una nuvola. Quello a cui queste persone non pensano è il fatto che le condizioni meteorologiche  siano solo una minima parte del problema: sono abbastanza pochi i casi in cui tenere una lezione durante un’allerta meteo sia pericoloso; in fondo siamo al sicuro dentro un’aula della scuola, cosa mai potrebbe cambiare se fuori piove o c’è il sole? La vera ragione per cui chiudono le scuole è la pericolosità per gli studenti e gli insegnanti, che vengono da lontano, di compiere un viaggio che potrebbe essere caratterizzato dall’avvento di una frana o l’esondazione di un fiume oppure, addirittura, dalla mancanza di mezzo pubblici a disposizione. Il pericolo, quindi, non sta nella meta ma nel viaggio che si compie. La scuola è importante, non c’è nessun dubbio, ma è più importante della nostra vita? Secondo me no. 

Da domani, comunque, ricomincerà la vita di tutti i giorni anche se con qualche disagio in più che, però, farà in modo che non dimentichiamo ciò che è successo in questi giorni.