La Terra soffre!

La scoperta del fenomeno del riscaldamento globale risale alla fine del Diciannovesimo secolo, quando il premio Nobel svedese per la chimica, Svante Arrbenius, elaborò la teoria secondo la quale l’anidride carbonica avrebbe avuto un’incidenza sul clima. Da quel momento, la consapevolezza che l’uomo ha un’influenza sui cambiamenti del clima è andata crescendo. Ma fino alla metà del Ventesimo secolo gli scienziati credevano che gli oceani sarebbero riusciti a mantenere costante il livello di CO2 nell’atmosfera assorbendo le emissioni nocive.

Purtroppo gli oceani lo assorbono ad un ritmo troppo lento per le esigenze del pianeta che, come conseguenza, aumenta la temperatura media globale. Alla fine del Secolo scorso si scopre che anche altri gas, tra cui il metano, l’azoto ed in maniera indiretta anche il vapore acqueo, concorrono al cosìddetto “effetto serra”, ossia l’assottigliamento dello strato di ozono. Il fenomeno rende il progressivo riscaldamento globale estremamente preoccupante.

Per questo motivo, dagli ultimi decenni, si è preso atto delle necessità di limitare le cause non naturali dell’incremento dell’anidride carbonica, come l’uso smodato di combustibili fossili, bruciati dall’uomo per produrre energia per i consumi di elettricità, riscaldamento e per il settore dei trasporti.  Anche la deforestazione contribuisce all’aumento della temperatura terrestre. La distruzione di vaste aree di foresta tropicale, operate dell’uomo per procurarsi legname, rendono bene l’idea di come una coscienza ambientalistica globale sia ancora un miraggio.

L’aumento della temperatura globale stimato intorno ad un grado centigrado, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, ha già causato all’ecosistema lo scioglimento dei ghiacciai. Si stima che già sul finire del secolo l’Artico potrebbe sciogliersi completamente! Naturalmente ciò comporta un innalzamento del livello dei mari, stimato di 15 centimetri entro il 2100. La desertificazione è un altro effetto del surriscaldamento globale, con la conseguente perdita di biodiversità. Infatti il tasso di estinzione delle specie terrestri è impressionante.

Recentemente è stata dichiarata globalmente “l’emergenza climatica” grazie alla mobilitazione di gruppi di attivisti, uniti a scienziati e politici, che si impegnano ad azzerare le emissioni entro il 2050 e a presentare proposte, in primis l’uso delle energie sostenibili (eolica, solare, idroelettrica) per raggiungere un’economia senza sprechi e rispettosa dell’ambiente. Questa scadenza, apparentemente prossima, è stata considerata dai rappresentanti dei giovani attivisti più intransigenti “una resa inaccettabile”!