LE BREVI DEL FdMP NEWS 1 (Rubrica di Controinformazione)

Nel Natale del 1600 venne legalizzata in Inghilterra una società di pirati, divenuta talmente ricca da potersi comprare la rispettabilità. Quella società assunse la forma di società per azioni e prese il nome ufficiale di “Compagnia delle Indie Orientali”. Considerata la prima corporation, l’antenata delle attuali multinazionali, la Compagnia delle Indie nel corso dell’800 si arricchì ulteriormente con il traffico di oppio, ma l’imprinting della Compagnia era costituito dalla pirateria. Una volta legalizzata, la Compagnia delle Indie si assunse la sacra missione di “proteggere” il commercio navale dalla pirateria, estorcendo in cambio privilegi commerciali e politici ai Paesi “protetti”. In realtà la Compagnia delle Indie era la prima organizzatrice della pirateria da cui poi “proteggeva” le vittime della pirateria stessa. L’espressione “false flag” in origine si riferiva appunto alla pirateria sotto falsa bandiera. A proposito di bandiere, quella della Compagnia delle Indie era a strisce orizzontali, e divenne poi il modello della bandiera americana. L’emulazione/competizione nei confronti della Compagnia delle Indie fu infatti uno dei fattori principali dell’indipendenza americana.

Alla stessa Compagnia delle Indie toccò di subire un attentato “false flag” da parte dei suoi discepoli americani. Nel 1773 un gruppo di coloni americani in rivolta, travestiti da indiani Mohawk, irruppe nel porto di Boston su una nave della Compagnia e gettò in mare il carico di tè. Fu il famoso “Boston Tea Party”.

(https://flagspot.net/flags/gb-eic2.html ;  http://www.bostonteapartyship.com/the-tea-act)

 

 

 

 

Aumenta il numero dei cappellani militari delle Forze armate italiane. La legge di bilancio per il 2015 ne prevede 32 in più (quasi il 20%) rispetto al 2014: i preti soldato saranno 205, invece dei 173 attualmente in servizio. E ovviamente crescono anche i costi per il Ministero della Difesa, dal momento che gli stipendi dei cappellani, inseriti a pieno titolo nelle Forze armate,  vanno dai 2.500 euro lordi per i cappellani semplici (tenente) ai 9mila per l’ordinario (generale di Corpo d’armata). Nel 2015 per il mantenimento dell’Ordinariato, gli stipendi dei cappellani e i vari benefit, come per esempio le automobili di servizio – escludendo quindi il pagamento delle pensioni, che costano altri 7-8 milioni di euro l’anno – verranno spesi 10.445.732 euro. Nel 2013 per 169 cappellani ne furono spesi 7.680.353, nel 2014 per 173 cappellani 8.379.673. In tre anni, pertanto, la spesa a carico dello Stato è cresciuta del 35%, ovvero di 2.765.379 euro. Niente male in epoca di tagli alla spesa pubblica e di riduzione del personale delle Forze armate.

 

(v. Adista Notizie nn. 4, 5 e 15/14).

 

L’attentato a Charlie Hebdo, dal punto di vista tecnico, rientra in quella tipologia dell’eccidio “facile”, contro la quale nessuno Stato potrebbe mai opporre alcuna difesa, considerando il rapporto tra obiettivi inermi e diffusione di armi automatiche. Ciò nonostante la politica francese e, in generale quella dell’ Occidente non può autoassolversi. Quasi nessuno si è ricordato, ad esempio,  dei guai combinati dall’attuale presidente francese e dal suo predecessore. Sarkozy e Hollande hanno fornito un imbarazzante appoggio a gruppi jihadisti in Siria. Hollande ha concesso nel 2012 all’opposizione siriana un pieno riconoscimento diplomatico, con tanto di ambasciatore a Parigi, sebbene si sapesse benissimo già allora che i jihadisti, armati e finanziati dal Qatar e dall’Arabia Saudita, costituissero la parte preponderante di quell’opposizione. Imprudenze dettate, forse, da eccessivo amore per la democrazia ed i diritti umani, che avrebbe offuscato il giudizio. Gli affari della multinazionale francese Total con le petromonarchie del Golfo, ovviamente non c’entrano nulla.   

 

(http://www.repubblica.it/ultimora/esteri/Siria-Hollande-vede-capo-opposizioneci-sara-ambasciatore/news-dettaglio/4257842)