Non esiste un pianeta B

La Terra sta soffrendo, terremoti, cicloni, alluvioni, incendi e uragani feriscono sempre di più il nostro pianeta. I ghiacciai si sciolgono, l’acqua del mare è oggetto di sversamenti di petrolio e rifiuti, tra cui plastiche e metalli, l’aria ha quantità di CO2 eccessive, desertificazione  e disboscamento stanno riducendo le aree verdi dei continenti. Anche l’aumento delle temperature è un problema non così irrilevante.

1,5 °C in più nella media globale*, provoca non solo lo scioglimento dei ghiacciai, ma anche quello delle calotte polari. In tutta la storia della terra, non è mai avvenuta una fusione dei ghiacci così intensa, veloce e catastrofica. Se l’uomo non effettua cambiamenti drastici, entro pochi decenni i ghiacciai europei, sotto i 3.500 metri di altitudine, saranno scomparsi e ai poli sarà presente solamente un terzo della massa congelata attuale, che sta già diminuendo ora.

In Italia, tra Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, periodicamente, i ghiacciai si restringono, diminuendo di estensione. Ai poli, anche il permafrost si sta sciogliendo e in Alaska le navi dei ricercatori riprendono la caduta di blocchi gelati in mare. Questo provoca l’aumento del livello dei mari.

Essi assorbono il 90% del calore emesso dall’intero pianeta, una quantità esorbitante. Diventando più alta la temperatura, il loro volume cresce e l’acqua aumenta. Entro il 2050 il livello raggiungerà i 2,0 metri, e, prima della fine del secolo, alcune isole potrebbero diventare instabili o, addirittura, potrebbero essere coperte completamente dal mare. Le coste di tutto il pianeta potrebbero restringersi. Oltre a mettere a rischio terre come Venezia o isole nel Pacifico come le Hawaii, gli oceani più caldi comporteranno eventi atmosferici molto più intensi e catastrofici, come uragani e tifoni, ma anche potenti inondazioni.

Insomma il nostro pianeta è malato. E’ l’ora di trovare una medicina per questo gigante. Non esiste un pianeta B.

 

* Note: Focus

* Note: Citazione presa dal movimento contro i cambiamenti climatici “Fridays for Future”