Questione di punti di vista

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Nel momento in cui si ascolta un’affermazione del tipo: “i soldi non fanno la felicità” tutti cominceranno a sbraitare pur di sostenere la propria tesi, quando la decisione più saggia sarebbe quella di tacere. Tuttavia di fronte a noi troveremo due gruppi: coloro che difendono ardentemente i valori che ritengono sani, puri e cioè la vera vita, come l’onestà, l’amore, l’amicizia e così via, e quei poveretti che non hanno nulla di cui vivere se non della speranza di accumulare abbastanza denaro da condurre una vita “degna”.

”Denaro immagino” disse Lord Fermor, storcendo la faccia “Siediti, e racconta. I giovani al giorno d’oggi credono che il denaro sia tutto” scrisse Oscar Wilde (“Il ritratto di Dorian Gray”)

 

e, benché l’ipotesi di Lord Fermor fosse infondata, dobbiamo ammettere che se non sapessimo di leggere delle righe scritte più di un secolo fa, non stenteremmo a credere di avere di fronte parte di un racconto moderno perché, noi giovani, nel corso del tempo ci siamo abituati a contemplare le sgargianti sfumature grigie e nere del mondo in cui viviamo, e siamo ormai convinti del fatto che i soldi siano l’unica via di fuga dalla realtà. Ma come biasimarci? Quando mai si è sentito raccontare di qualcuno pienamente soddisfatto dalla propria condizione? Se avete qualche esempio a portata di mano sarei più che lieta di stare ad ascoltarvi.

In mancanza di denaro ognuno di noi ha trovato il proprio metodo per sfuggire alla realtà; c’è chi ritrova se stesso nei meravigliosi mondi delle trasmissioni televisive, c’è chi si nasconde tra i falsi sorrisi della vita mondana, chi beve per dimenticare, chi fuma per rammentare cos’è il piacere. Alcuni, come la sottoscritta, scrivono, trovano un’infinità soddisfazione nel progettare realtà parallele a quelle in cui vivono e nello sperare che queste non si incontrino mai poiché, se mai dovesse accadere una tale disgrazia, si ritroverebbero ad odiare perfino i loro amati nascondigli, giudicandoli tetri e soffocanti, sottraendogli la magnificenza dello straordinario e dell’irreale.

Detto ciò vorrei tornare a sottolineare come battibeccare tanto sul valore dei soldi sia un’assoluta perdita di tempo. La volontà umana è incredibilmente volubile e instabile, ma soprattutto affascinata da ciò che non può possedere; nel momento in cui il più miserabile dei senzatetto si ritroverà nelle condizioni in cui tanto sperava di trovarsi, esclamerà che avevano ragione coloro che gli davano torto, griderà agli umili che i soldi non fanno la felicità, gli dirà di sorridere perché il mondo è il più buono e il più giusto dei luoghi.

Perché il mondo è bello, aggiungerei addirittura meraviglioso, soprattutto se osservato dal punto di vista di chi ci invidia e di chi invidiamo.