Successo: talento o semplice fortuna?

Fama, potere, ricchezza, successo; queste sono le condizioni a cui la maggioranza di noi aspira e ambisce, sulle quali si basano le nostre vite, le nostre scelte e il nostro futuro.

Tutti noi lavoriamo giorno e notte, diamo il meglio di noi per modellare il nostro domani, per dimostrare sia a noi che agli altri quanto veramente valiamo, per poi diventare, forse, i nuovi Steve Jobs o Bill Gates. Loro sono riusciti nella vita come conseguenza del loro duro lavoro, e la stessa cosa vale per tutte le altre persone di successo. Ed è inevitabile che facciano discorsi su come sono riusciti nelle imprese più ardue e ora ne possono assaggiare i frutti, e come anche tu sia in grado di governare a tuo piacere il destino. Concetto esplicato sin dai tempi antichi dove appunto “Faber est suae quisque fortunae”, cioè ciascuno è artefice della propria sorte.

Tuttavia, per quanto bello e giusto sia, queste persone si sono dimenticate di menzionare dei fattori, esterni ma altrettanto importanti, sui quali non hanno avuto alcuna influenza, eventi semplicemente fortunati; ad esempio l’enorme vantaggio che hanno avuto a essere cittadini di una nazione che ha offerto loro tutte le possibilità di cui hanno avuto bisogno, e che non sarebbero certo state disponibili se fossero nati altrove, magari in Burundi, dove l’80% della popolazione vive con meno di un euro al giorno, con condizioni di partenza completamente diverse, che non possono modificare ma solo accettare. Anche se nascesse una persona con le stesse capacità dei più grandi geni della storia, se questa non è messa nelle condizioni di poter mettere a frutto la sua bravura, nessuno si accorgerebbe dell’enorme potenziale che il resto del mondo ha appena perso, “per puro caso”.

Anche più banalmente, per quanto sia difficile da ammettere, durante la carriera di ognuno di noi, avremo occasioni, ostacoli e vantaggi che otterremo per nostra semplice fortuna e che, a discapito di quelli meno fortunati ma non meno dotati, renderà il nostro percorso per il successo più facile rispetto a quello di molti altri, che lavoreranno giorno e notte per avere gli stessi risultati, sempre se li otterranno.

Ciononostante, coloro i quali riescono a raggiungere i loro scopi nella vita, per quanto competenti, molto probabilmente non realizzano quanta fortuna abbiano realmente avuto e quanto questo abbia influito nel raggiungimento dei loro obbiettivi. Questo dà loro una visione distorta della realtà: tutte queste persone hanno lavorato sodo e per questo hanno avuto successo, a loro il mondo sembra giusto. Non capiscono (o meglio, non vogliono accettare) che in realtà nella vita non vince chi ha più talento, ma chi ha più fortuna.

Anche a livello sportivo, dove sicuramente vince colui che è più capace e abile, in realtà non si tiene conto come venga acquisita la bravura dell’atleta, dove anche solo il livello disponibile di insegnamento della disciplina ha un enorme impatto sul risultato finale.

Tale maestria sarà anche stata acquisita dopo aver lavorato dando tutto sé stesso per anni e anni, tuttavia, se un altro avesse intrapreso lo stesso identico percorso, con i suoi vantaggi e svantaggi, forse, sarebbe arrivato a un livello ancora più alto; dobbiamo tenere conto delle condizioni di contorno: aver avuto un allenatore altrettanto capace, una famiglia che ha lasciato continuare la disciplina, o magari lo sport in questione non era proprio conosciuto nel luogo in cui viveva.

Questa persona, sfortunatamente, non può farci assolutamente nulla, può solo vedere e ammirare quanto gli altri siano diventati bravi grazie a fattori sui quali in realtà non avevano la minima influenza.

In effetti le coincidenze determinano il susseguirsi degli eventi della vita di tutti noi, e segneranno quello che saremo in grado di fare, per quanto ci possa piacere o meno. Anche le amicizie, le persone di cui ci innamoreremo più follemente, sono il risultato di semplici incontri, casuali, che però determineranno il modo in cui matureremo e affronteremo i nostri problemi futuri.

Se veramente conta solo la fortuna nella vita, allora perché impegnarsi in principio per ottenere abilità che ad altri, più fortunati di noi, non saranno nemmeno richieste per ottenere gli stessi risultati? Probabilmente dove noi falliremo qualcun altro riuscirà, ma per puro caso. Se tanto non siamo noi a decidere come sarà la nostra vita, perché provare a cambiarla?

Perché per avere successo la fortuna avrà anche un ruolo chiave, ma bisogna saper sfruttare al meglio le occasioni e i vantaggi che ci vengono forniti da fattori esterni. Abbiamo quindi bisogno già in partenza di una solida base di conoscenze, senza le quali non saremmo in grado di sfruttare pienamente le opportunità, o in ogni caso non nel migliore dei modi. Proprio perché gli eventi sono casuali non sappiamo quando accadranno, e pertanto dobbiamo essere sempre pronti e saperne fare buon uso.

Le nostre vite sono determinate sia dal talento che dalla fortuna, pertanto conta sì avere entrambi, ma avendo noi la capacità di modificare solo il primo fattore, dobbiamo prima lavorare al meglio delle nostre abilità per ottenerlo e migliorarlo costantemente, per poi saperlo usare quando anche il secondo si farà avanti.

In generale, possiamo dire che per avere successo dobbiamo in primo luogo pensare di essere in completo controllo del nostro destino, ma paradossalmente, dobbiamo poi essere coscienti del fatto che ciò in realtà non è vero e, dopo averlo accettato, se un giorno la fortuna sarà dalla nostra parte e saremo sati in grado di sfruttarla appieno, non dovremo dimenticare che sarà anche grazie a quello che siamo riusciti ad arrivare fin lì. Per questo motivo dobbiamo lavorare per aumentare anche agli altri le possibilità di essere “fortunati” e diminuire il più possibile i fattori da noi non dipendenti che influenzano le nostre vite, annullando quindi questa componente casuale perché diventerebbe uguale per tutti. Per quanto non molto realizzabile, non oggi perlomeno, sarà solo allora che talento e capacità diventeranno gli unici requisiti necessari per il successo, soprattutto oggi dove le informazioni per migliorare sono sempre più alla portata di tutti.