Da Nerone al Covid, le Olimpiadi a rischio

Cosa rappresentano i cerchi olimpici? - Focus.it

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I primi giochi Olimpici si svolsero ad Olimpia, in Grecia, nel 776 a.C. Nacquero come una manifestazione locale, quasi esclusivamente caratterizzata da una gara di corsa. Successivamente iniziarono ad essere aggiunti diversi sport, ad esempio il pugilato, la corsa dei cavalli e il pentathlon, un insieme di 5 gare come il salto in lungo, la corsa, il lancio del disco, il lancio del giavellotto e la lotta. Da quel momento le Olimpiadi risultarono sempre più importanti in tutta l’antica Grecia: iniziarono a essere tenute ogni 4 anni, le celebrazioni diventarono sempre più famose e gli atleti che vi volevano partecipare sempre più numerosi. Per l’intera durata dei Giochi, le guerre venivano sospese, per la cosiddetta “tregua olimpica”. Chiunque partecipasse ai giochi o alle grandi feste ad essi correlati, doveva “mettere da parte” qualsiasi tipo di inimicizia, pubblica o privata. Tutti gli atleti dovevano essere avversari sulla stessa linea, ma non nemici, si dovevano contendere la vittoria di una gara e non la vittoria su un conflitto per ottenere territori o maggior potere.

I Giochi iniziarono a perdere importanza con l’avanzata dei Romani e l’aumento del loro potere sui territori greci. Il colpo decisivo fu dato dal Cristianesimo: la sua diffusione (e anche imposizione da parte degli imperatori) determinò in un ridotto lasso di tempo il declino e l’estinzione dei Giochi come erano conosciuti nell’antica Grecia.

Per fortuna la loro memoria rimase viva nel corso dei secoli. In Inghilterra intorno al 1600 si teneva un festival sportivo, che prendeva proprio il nome dalle Olimpiadi greche. Nei decenni seguenti, eventi simili furono organizzati sia in Grecia che in Francia, anche se si trattava sempre di manifestazioni su piccola scala e sicuramente non internazionali.

In Francia, in contemporanea con il decennio della Rivoluzione Francese, si svolsero le “Olimpiadi della Repubblica”. Il loro successo riscosse molta più attenzione con il ritrovamento delle rovine dell’antica Olimpia da parte di alcuni archeologi tedeschi, intorno alla fine del 1800.

Quando Pierre De Coubertin, storico francese e allora non ancora fondatore dei Giochi olimpici moderni, cercava una spiegazione alla sconfitta francese durante la guerra franco prussiana del 1870, per giungere alla conclusione che i soldati francesi avevano ricevuto una scarsa educazione fisica, capì che era necessario trovare un modo per avvicinare le nazioni, per permettere ai giovani di tutto il mondo di confrontarsi in una competizione sportiva, tutti sulla stessa linea, e non in una guerra. La rinascita e rievocazione dei Giochi olimpici antichi avrebbe raggiunto entrambi gli obiettivi, ponendo giovani provenienti da differenti parti del mondo, con diverse culture e tradizioni, di fronte a un unico obiettivo, un unico scopo e anche un’unica passione. De Coubertin era convinto che, proprio come succedeva nell’Antica Grecia nel 700 a.C., i Giochi avrebbero potuto sospendere le guerre e le tensioni, se non addirittura evitarle. Sperava che i popoli, avendo un’occasione di confronto e di possibile sospensione dei conflitti, non ne avrebbero causati altri. Ebbe ragione, per lo meno, fino al 1916. Per la prima volta il mondo sarà l’intero campo di battaglia di uno scontro che causerà la soppressione dei Giochi Olimpici nell’età moderna.

Dal 1896, anno della prima Olimpiade moderna voluta da Pierre De Coubertin, al 1916, ogni quattro anni si erano svolte le Olimpiadi, con molte celebrazioni e eventi. Per il mondo fu una rottura della tradizione che ormai si era radicata all’interno di moltissime nazioni. Un’altra lacerazione molto precedente, che viene ricordata dalla storia con lo stesso scalpore di quella della Prima Guerra Mondiale, fu il primo rinvio dell’Olimpiade, avvenuto nel 65 a.C. L’imperatore dell’epoca era Nerone e grazie al suo potere, fece spostare di 2 anni la 211° Olimpiade. Fu un rinvio clamoroso, e soprattutto senza motivi apparenti. Molte furono le ipotesi sulla ragione di questa sospensione, ma tutte rendevano chiaro come la supremazia dell’imperatore gli permise anche di avere il potere di spostare un evento, che in quella società, era diventato un espediente per riappacificare.

Oltre alla vanificazione delle speranze di De Coubertin, nel 1916, gli avvenimenti della storia moderna furono contrari alle vere radici dei giochi olimpici. Da quel momento, saranno le Guerre Mondiali ad annullare le Olimpiadi e non più le guerre ad essere sospese dai Giochi.

I Giochi del 1916 si sarebbero dovute tenere a Berlino, che aveva battuto con grande scalpore sia Alessandria d’Egitto che Budapest. Ovviamente furono sospesi a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale e la stessa cosa accadde anche con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale: i giochi del 1940 e del 1944 furono annullati. Durante i due Dopo Guerra venne meno la politica di De Coubertin, che vedeva gli atleti di tutto il mondo uno contro l’altro solamente in una competizione sportiva. I vincitori della Prima Guerra Mondiale non favorirono la partecipazione delle nazioni sconfitte ai Giochi di Anversa del 1920 e, la medesima cosa accadde nel 1948. Gran parte delle nazioni che persero la guerra di “autoesclusero”, non mandando gli atleti ai Giochi di Londra, ad eccezione dell’Italia che dopo l’armistizio del 1943 non era più alleata dei tedeschi.

L’ultima sospensione delle Olimpiadi, non avvenne a causa di una guerra o di attentati. Il 24 marzo 2020, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) dichiarò sospesa e rinviata all’anno successivo l’edizione di Tokyo a causa di una pandemia globale di coronavirus. Un po’ come accadde nel 1916, fu il primo rinvio di un Olimpiade, ma questa volta lo scontro che riguardava tutto il mondo, non avrebbe fatto emergere dei paesi vincitori, predominanti su quelli sconfitti.

Nelle ultime settimane, a “meno 100” giorni dall’inizio, a causa dell’aumento dei casi di covid in Giappone, si è rischiato nuovamente l’annullamento dei Giochi. Il CIO, non avrebbe esitato per la proposta di cancellazione dei Giochi, se l’epidemia non fosse risultata sotto controllo. Nonostante le vaccinazioni continuino lentamente, negli ultimi giorni è sia stata confermata l’edizione di Tokyo, ancora da vedere se senza pubblico o solamente con spettatori vaccinati.  

Un po’ come durante il dopoguerra, alcuni stati non saranno presenti. Il Ministero dello Sport di Pyongyang ha dichiarato che la Corea del Nord rinuncerà alla partecipazione alla 32esima Olimpiade Moderna per salvaguardare gli atleti dalle infezioni da coronavirus. 

L’evoluzione del ruolo delle Olimpiadi nella società globale, cambiò il corso della storia. Da sospendere le guerre ai tempi di Nerone, a essere sospese a causa delle guerre mondiali, le Olimpiadi, questa volta rinviate, si spera possano essere un nuovo punto di partenza, per uguagliare tutti gli atleti delle nazioni, con pari condizioni di sicurezza e pari diritti, tutti sulla stessa linea, come aveva pensato Pierre De Coubertin.