Viaggi nel tempo. Fantascienza?

Nel mondo delle particelle l’impossibile diventa probabile, perfino viaggiare indietro nel tempo. Un gruppo di scienziati del Moscow Institute of Physics, studiando come migliorare le prestazioni dei computer del futuro, i cosiddetti pc quantistici, ha, infatti, creato artificialmente uno stato che evolve in una direzione opposta alla freccia del tempo, come spiegato dai ricercatori in uno studio pubblicato su Scientific Reports.

 

L’idea da cui sono partiti gli studiosi è quella per cui in un sistema quantistico si possa provare a realizzare un moto perpetuo della seconda specie e violare la seconda legge della termodinamica, che è legata proprio alla freccia del tempo, che stabilisce l’irreversibilità di alcuni processi fisici, come il passaggio di calore da un corpo caldo ad uno freddo (e non viceversa); per fare un paragone con la vita quotidiana, è come dire che una volta nati, si cresce, si diventa adulti e poi anziani, mentre osservare il contrario non è possibile.

I fisici inoltre hanno calcolato la probabilità che un elettrone nello spazio interstellare vuoto viaggi spontaneamente verso il passato, tornando allo stato in cui si trovava pochi istanti prima del momento in questione. Grazie a uno speciale programma, un prototipo di computer quantistico dell’Ibm, è tornato indietro nel tempo di una frazione di secondo.

Nel mondo della meccanica quantistica la freccia del tempo può essere scoccata anche in direzione opposta a quella consueta. Così l’acqua di una cascata può, in teoria, risalire lungo un dirupo fino al suo bacino.

“Questo aspetto – aggiunge il fisico Capozziello– più che turbare il nostro senso comune, qualora fosse riproducibile, potrebbe diventare l’incubo di tutti gli hacker. Perché con i futuri pc quantistici sarà possibile ricostruire il passato di un’informazione, fino a risalire al luogo da cui è stata emessa. Con la possibilità di stanare, così, chi l’ha generata, senza che possa nascondersi nei meandri del deep weeb. Un traguardo che migliorerà notevolmente la sicurezza delle trasmissioni del futuro”. Andrey Lebedev, del Mipt e della Scuola politecnica federale di Zurigo, spiega che questa tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per testare programmi scritti per computer quantistici ed eliminare il rumore di fondo e gli errori.