3 guerre che non si “fila” nessuno

L’armed conflict location & event data project (ACLED) riporta che al momento si stiano combattendo ben 59 guerre in tutto il mondo anche se al momento nelle televisioni, nelle radio e sui social si parla e si discute solo della guerra in Ucraina quindi mi sembra giusto parlare di 3 guerre che sono sconosciute alla maggior parte di noi:

1)Guerre interreligiose in Nigeria, tutto iniziò nel 1953 quando nella città Nigeriana di Kano, nel nord del paese, due fazioni si scontrarono e ruppero l’equilibrio, molto fragile, socio-politico del paese e da quel momento il paese si divise sempre più tra nord e sud, nord islamico e sud cristiano distrutto dalle incursioni musulmane. Nel 1963 i cristiani in Nigeria erano pochissimi, solo il 30% della popolazione, e la maggior parte residenti nella parte sud, ma con lo sviluppo economico e demografico di questa regione i cristiani aumentarono notevolmente fino a toccare il 50% della popolazione perciò divennero più capaci di difendersi dai musulmani peggiorando, sotto il punto di vista della stabilità politica, la situazione. Oggi la situazione non è cambiata e qualsiasi disputa, anche quella più banale (per esempio, sempre a Kano, scoppiò una rivolta civile contro i musulmani per colpa di una partita di biliardo) è una buona scusa per fare guerra ed uccidere.

2)Guerra civile in Birmania (Myanmar), questa guerra civile ha origine con l’occupazione del Giappone nazionalista della Birmania nel 1948, che era dominata da due gruppi molto diversi: i comunisti ed i karen (nazionalisti), che aiutarono gli inglesi nella seconda guerra mondiale, ma che si scontrarono spesso tra loro. Nel 1962 avvenne un colpo di stato che estromise il parlamento per favorire una giunta militare, che fondò il “partito del programma socialista della Birmania” e creò un partito unico favorito dai Cinesi, aumentando i numero degli insorti intenti a capovolgere il potere. Nel 1988 gli studenti andarono a protestare contro il socialismo e furono repressi col sangue, causando 350 morti, ma secondo il settimanale “The Economist” i morti effettivi furono più di 3000. La Birmania fino a quel momento era stata capace di fermare gli insorti grazie alla Cina e soprattutto all’URSS, interessata a far rimanere la Birmania uno stato socialista, ma dopo l’implosione del comunismo sovietico, avvenuta nel 1991, il paese ebbe molte difficoltà a difendersi dai rivoltosi e a sedare tutte le rivolte del paese.

3)Guerra in Mali, sviluppata a seguito del colpo di stato del 2012 e della venuta sul territorio di diversi gruppi islamisti. Sempre nel 2012 il Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad, una regione Malese, conquista e dichiara l’indipedenza di questa regione con l’aiuto di diversi gruppi estremistici islamici, come la divisione di Al-Qaeda nel Maghreb. Nel 2013 inizia “l’operazione Serval” a guida francese con l’aiuto di altri stati africani vicini. Ci furono diversi bombardamenti nella zona con elicotteri ed i francesi dispiegarono diverse migliaia di soldati: con l’aiuto soprattutto del Ciad e del Niger, la sede di Al-Qaeda del Maghreb, trasferitasi nella capitale dell’Azawad, Timbuctù, fu distrutta. Nel 2014 “l’Operazione Serval” fu sostituita dall'”Operazione Barkhane”, che puntava ad eliminare gli estremisti islamici rimasti in quella regione e, così, non si raggiunse mai un accordo. Questa guerra è probabilmente frutto della brutta spartizione del territorio africano al termine della colonizzazione, dato che il “vero” territorio malese è poco presente nel Mali e per questo il restante territorio Malese non ha la stessa cultura e, soprattutto, non ha la stessa identità nazionale.