CIBO MICROCHIPPATO E FARMACI SMART: IL NOSTRO FUTURO

Elettronica commestibile, team italiano la "tatua" sul cibo per monitorarlo

Elettronica commestibile, team italiano la "tatua" sul cibo per monitorarlo

 

In diversi laboratori del mondo, team di scienziati stanno dando vita a una ricerca sullo sviluppo di microchip assimilabili, finalizzata a tracciare generi alimentari e a realizzare farmaci smart, dotati di dispostivi diagnostici ingeribili. All’Istituto Italiano di Tecnologia di Milano, un gruppo di esperti sta portando avanti un progetto che svilupperebbe microchip e circuiti elettronici completamente costituiti da materiali organici, biodegradabili e assimilabili dal corpo al 100%.

Questo progetto utopistico prevede che, in un futuro non si sa ancora quanto lontano potremo interrogare cibo e medicinali, ottenendo informazioni sulla loro provenienza e sulla nostra salute. Mediante un cellulare si potrebbe sapere, per esempio, la data di scadenza della frutta, il luogo di provenienza, ma anche sapere l’esatta misurazione della nostra temperatura corporea.

Il lavoro per giungere a risultati del genere, è ancora lungo. Sono molte le variabili da controllare e da misurare, sia riguardanti la salute umana che per migliorare le tecnologie usate. I dubbi più diffusi riguardano la grandezza e la “non tossicità” del microchip.

L’istituto di tecnologia, ha risolto questi dubbi affermando che, mediante tecniche di stampa biocompatibili, il microchip diventerebbe come un tatuaggio da applicare sulla buccia della frutta, proprio come una semplice etichetta. In questo modo non arrecherebbe alcun disturbo durante il trasporto e il consumo.

Il dibattito sull’elettronica “da mangiare” è ancora aperto e sempre molto complesso. L’idea da cui sono partiti gli scienziati, sta nel creare un circuito che non sia tossico. Affermano che la natura stessa offre quello che serve per realizzarlo, anche partendo da una semplice carota. Il betacarotene difatti è un semi conduttore, avente quindi proprietà semi conduttrici, che possono essere sfruttate all’interno di un transistor, l’elemento base di un circuito.

Questa scoperta scientifica sarebbe una rivoluzione incredibile anche per la farmaceutica. Si potrebbero creare super medicine dotate di microchip commestibili, in grado di comunicare ad un cellulare o ad un computer se e quando sono state ingerite, misurando la temperatura del corpo e il pH, essendo anche in grado di decidere il dosaggio del medicinale giusto. Il rilascio avverrebbe solamente dopo un accurato controllo da un dispositivo esterno, in base ai parametri rilevati internamente al corpo, per conoscere l’esatta condizione di salute del paziente.

Tali prototipi ci raccontano in che direzione va la scienza, avvicinando l’uomo sempre più alla natura, per sfruttarla al fine di salvaguardarla… ma in sicurezza? In quanto tempo questo progetto potrebbe diventare realizzabile? A quale costo? La gente comune si fiderebbe?

Nonostante gli interrogativi siano ancora tanti, l’unica speranza è che queste nuove scoperte possano portare a un futuro più controllato per limitare gli sprechi e alimentare la qualità della vita.