La guerra dei libri

È meglio leggere i libri classici o contemporanei?

Sempre più spesso si sente dire che i ragazzi di oggi non conoscono gli autori del passato. Essi affermano che ciò è dovuto dal tanto tempo che passiamo davanti ad un cellulare e che, la mancanza della conoscenza dei grandi classici, ci porti a lacune riguardanti la nascita dei principi morali su cui la società moderna si basa oltre che ad una minore preparazione sulla cultura generale.

È giusto e lecito dire che noi ragazzi dovremmo leggere i famosi libri di tutti i tempi in quanto essi possono farci capire molto sui pensieri ed i costumi dell’epoca dell’autore oltre ad ampliare i nostri orizzonti culturali. Libri come “Moby Dick”, “Uno nessuno centomila” o “Guerra e pace” fanno ormai parte della nostra identità come società grazie alle importanti lezioni di vita che questi contengono tra le loro pagine e che non andrebbero in nessun modo minimizzati o dimenticati; è anche importante dire che i temi discussi in questi, e molti altri, libri non saranno mai vecchi o superati in quanto contengono riflessioni significativamente importanti sull’uomo, sulla sua esistenza e sulla società e che quindi permettono a tali libri di essere sempre considerati come contemporanei.

Non è corretto, però, condannare i romanzi moderni etichettandoli come libri di poco conto in quanto essi, secondo alcuni, non trasmettano alcuna nozione utile per la nostra vita. La verità è che il lessico, la struttura e la trama dei libri è cambiata nel tempo, come è giusto che sia, ma il fine di trasmettere messaggi significativi per ognuno di noi non è variato. Da grande lettrice di fantasy e fantascienza quale sono posso affermare che temi come il razzismo, la parità dei sessi (e delle sessualità) e l’importanza di un’istruzione sono temi molto trattati anche nei romanzi attuali. In sostanza, nella trama, non è cambiato cosa si tratta ma come si racconta.

Come Italo Svevo dice che la vita sia piena di disgrazie, attraverso la storia di un uomo inetto che si piega sempre davanti alle difficoltà, autori come J.K. Rowling scrivono lo stesso concetto creando un eroe che combatte costantemente contro i suoi errori e quelli di chi gli sta intorno. Libri come “Fahrenheit 451” e “Divergent” insegnano come l’ignoranza, i pregiudizi e la censura possano governare intere nazioni mentre “bestseller” come “Colpa delle Stelle” ci fanno capire che la vita è una e va vissuta appieno.

Ovviamente alcuni temi sono cambiati o sono stati modificati seguendo le problematiche della società attuale; un esempio riguarda la parità all’interno della società delle persone appartenenti alla LGBT+ (termine collettivo che indica le persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali…). La mentalità di cento o duecento anni fa considerava queste persone come reietti ai margini della società ed infatti sono veramente pochi i libri dell’epoca che citano l’argomento. Al contrario nei romanzi attuali questo è uno dei temi più trattati e non soli in testi destinati agli adulti ma anche in libri per ragazzi, gli stessi libri che raccontano fantastiche avventure di eroi, maghi e folletti.

In conclusione, quindi, è importante conoscere i classici in quanto essi hanno influenzato la nostra storia e la nostra cultura ma è ugualmente importante apprezzare i romanzi attuali in quanto anch’essi hanno qualcosa da dirci sulla nostra società e su noi stessi.