La scuola senza voti che prepara al futuro

Il Liceo Scientifico Morgagni di Roma ha abolito le valutazioni numeriche in una delle sue sezioni dall’anno scolastico 2015-2016. L’iniziativa, denominata “Scuola delle relazioni e delle responsabilità”, coinvolge attualmente 54 studenti dal primo al quinto anno.

Nelle classi interessate non sono previste interrogazioni ed esami con voti. I professori valutano il percorso di apprendimento di ogni studente attraverso verifiche orali e redigono un profilo qualitativo con il livello raggiunto, le aree da migliorare e quelle di eccellenza. Gli studenti si autovalutano indicando i propri punti di forza e di debolezza. Le pagelle non riportano voti ma soltanto giudizi descrittivi.

L’obiettivo è sviluppare competenze trasversali come l’autonomia, lo spirito critico, la capacità di risolvere problemi in modo creativo e di lavorare in gruppo. Si punta a formare cittadini consapevoli in un mondo in rapido cambiamento.

L’iniziativa, prima in Italia, ha attirato l’attenzione dei media e della comunità educativa. Non sono mancate critiche, proprio perché mai sperimentata su larga scala. Tuttavia, i primi riscontri sono positivi.

Secondo una ricerca del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, i risultati dei test Invalsi degli studenti coinvolti sono in linea con quelli delle altre sezioni del liceo. L’80% dei diplomati nel 2018 ha ottenuto risultati buoni o ottimi nel primo anno di università, in particolare in corsi come Giurisprudenza e Psicologia.

Il punto di forza sembra essere lo sviluppo di competenze trasversali, dall’autonomia al problem solving. In particolare, la capacità di lavorare in gruppo in modo costruttivo, valorizzando le potenzialità di ciascuno. Gli studenti acquisiscono fiducia in sé stessi e imparano a valutare i risultati in base agli obiettivi, senza l’ossessione del massimo dei voti.

L’esperimento del Morgagni è una best practice per la scuola italiana, legata a un sistema di valutazione spesso asfissiante. Risponde all’esigenza di formare giovani autonomi, propositivi e dotati di pensiero critico, richiesti da un mercato del lavoro in rapida evoluzione. Dimostra come sia possibile valutare il percorso degli studenti senza voti numerici, attraverso un dialogo continuo.

La valutazione qualitativa sembra ancora l’eccezione, ma potrebbe diventare un modello più diffuso. Il Morgagni è un istituto d’avanguardia che ha scelto di puntare sulla crescita degli studenti come persone, oltre che come futuri professionisti: una visione che dovrebbe essere alla base di ogni moderno sistema educativo.

In conclusione, l’abolizione delle valutazioni numeriche nella sezione “Scuola delle relazioni e delle responsabilità” del Liceo Morgagni di Roma ha portato risultati promettenti, sia in termini di competenze trasversali acquisite dagli studenti sia per quanto riguarda i risultati scolastici. Un esperimento che meriterebbe di essere esteso, per una scuola meno competitiva e più incentrata sui processi di apprendimento.