L’Arabia ha in mano il futuro?

Il futuro arabo?

Arabia Saudita, zona nord-ovest, una città lunga 170 km e larga circa 200m in grado di fornire qualsiasi tipo di servizio e dotata di un treno ad alta velocità, che collega un estremo all’altro in soli 20 minuti. Già da questa descrizione le sensazioni che proviamo non possono che essere stupore e meraviglia, amplificate dalla scoperta che questo progetto sarà pronto entro il 2030.

Quello che sembra l’inizio di un futuro mai concepito, se non in qualche videogioco o libro futuristico, ora appare tangibile e alle porte. The Line si presenta in realtà come parte di un progetto più ampio: NEOM, che è bene descrivere prima d’iniziare a parlare di questa città.

NEOM, la fusione del termine greco “neo” con un termine arabo che significa “futuro”, ci presenta quello che è uno dei progetti più ambiziosi a livello globale. La sua origine è strettamente collegata a Saudi Vision 2030, la strategia che ha il fine di aumentare l’indipendenza araba dal petrolio, consentendole di fare un balzo in avanti in molteplici campi, come l’economia, la sanità, il progresso tecnologico e molti altri. NEOM nasce nel 2017 e costituisce un’area di 26500 km^2 : per comprendere meglio quanto grande sia questo valore immaginate un campo da calcio, aggiungetene 3699, in questo modo avrete davanti l’area di un progetto mozzafiato.

Per concepire al meglio NEOM dobbiamo conoscere i suoi componenti:

  1. Sindalah, quello che sarà l’emblema del lusso e della ricchezza per chiunque si trovi nel Mar Rosso e avesse voglia di ormeggiare il suo yacht, dormendo in una della 413 camere d’hotel ultra-premium, godendosi il divertimento di un’isola paradisiaca pronta a offrire una numerosa scelta di servizi accompagnati da qualche partita di golf.
  2. Oxagon, se come primo componente abbiamo presentato l’emblema del divertimento e del lusso, ci concentriamo ora su quello che farà parte di uno sviluppo economico e tecnologico per il paese; Oxagon si presenta come un porto galleggiante di forma ottagonale con a disposizione uno dei più grandi centri di produzioni di idrogeno al mondo. Tutto questo adattandosi completamente al territorio marino circostante contribuendo a far dimenticare la tradizionale idea di porto inquinato e inquinante.
  3. Trojena, se vi parlassi di una pista da sci che ospiterà i giochi asiatici invernali nel 2029, non trovereste di certo una città o comunque una località in Arabia Saudita che possa avere le caratteristiche necessarie a queste tipologie di eventi. In parte avreste ragione, perché di fatto non esiste ancora, ma esisterà; sto parlando di Trojena. Sorgerà su cime alte più di 2000m e si prefigge l’obiettivo di rappresentare un luogo sostenibile che attragga turisti in cerca di un’esperienza sugli sci in qualsiasi stagione dell’anno.
  4. The Line, che ora approfondiremo in questo breve articolo.

Una città in verticale, un’idea temeraria e ambiziosa ma che effettuerà inevitabilmente cambiamenti sociali e sicuramente architettonici. I lavori sono già iniziati e decine di progetti ci anticipano quello che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione per il ventunesimo secolo: una struttura alta 500m, come 7 palazzi da 5 piani, larga 200m e lunga 170km che ospiterà 9 milioni di persone offrendo tutti i servizi necessari, con un clima sempre molto piacevole e ventilato. Il tutto, sfruttando solo ed esclusivamente energie rinnovabili come l’energia solare, per progredire nel percorso verso lo stop all’uso degli idrocarburi. Per continuare il discorso sulla natura e sulla sostenibilità, si alterneranno zone urbane a zone naturali che concorreranno a creare un paesaggio suggestivo e ricco di aree fantastiche, le quali potranno essere sfruttate dai cittadini della città per riposarsi e contemplare un paesaggio così astratto, per ora, e serafico allo stesso tempo.

Un sistema di intelligenze artificiali regolerà la vita quotidiana dei cittadini svolgendo un ruolo fondamentale in molteplici campi: logistica, sicurezza, mobilità e molti altri. Un concetto davvero incredibile se si pensa che a meravigliarci adesso è Chat GPT, una IA che si limita a rispondere a qualche domanda senza avere un impatto così drastico sulla nostra vita.

L’ Arabia Saudita

172° paese su 180 secondo l’indice di libertà di stampa, 159° paese su 167 secondo il Democracy Index, le libertà civili hanno un punteggio di 1,47 su 10, la pena di morte spesso avviene senza un processo ufficiale, 3° paese per traffico di esseri umani, arresti a dismisura per qualsiasi oppositore politico o per qualsiasi critica verso il potere, fustigazione abolita nel 2020, esecuzioni e discriminazioni per omosessuali, donne che hanno bisogno di un tutore maschile per la minima e normalissima attività che per noi risulta essere abituale e scontata, numerose torture.

Il mio entusiasmo nel raccontare quanto il futuro arabo possa essere prosperoso non può che troncarsi davanti a queste informazioni. E per aggiungere altri dati ufficiali e far parlare loro: 129° paese su 163 secondo il Global Peace Index, indice che tiene conto di molti fattori come: omicidi, terrorismo, instabilità politica, numero di conflitti esterni…

E se ancora tutto questo non bastasse a dare una panoramica completa di quello che voglio comunicare, una guerra in Yemen viene combattuta da 8 anni. Secondo Save the Children 4,5 milioni di persone sono state costrette a lasciare la propria casa e 21 milioni ad oggi hanno bisogno di assistenza umanitaria, con un numero di vittime che si aggira intorno alle 20000; tutto questo da quando nel 2012 Hadi, uomo politico yemenita, subentrò a Salih, facendo seguire una reazione violenta da parte del movimento sciita degli Huthi i quali arrivarono addirittura alla capitale del paese, costringendo Hadi a partire per l’Arabia Saudita, paese che intervenne insieme ad altri 8 stati con una campagna aerea contro gli Huthi.

Ma andiamo avanti, Khashoggi, giornalista che è stato ucciso per aver criticato e per essersi opposto ad un paese che non accetta oppositori, il mandante si pensa possa essere Mohammad bin Salman Al Sa’ud, lo stesso principe arabo che oggi è in prima fila a raccontare del meraviglioso futuro saudita e di come The Line ne rappresenterà un pilastro fondamentale.

Tutte informazioni che ci fanno riflettere, soprattutto se comparate a quelle iniziali; ed è così che un progetto grande come NEOM forse delimita una realtà che ha bisogno di un progetto ancora più enorme, complesso ed elaborato per poter riemergere, ma che sicuramente non ha bisogno di essere dimenticata e soppiantata da una città verticale. NEOM è un futuro che mi fa brillare gli occhi, che mi incuriosisce e che sotto certi aspetti mi spaventa, perché sono consapevole del fatto che sarà solo uno dei primi passi verso un nuovo mondo, una nuova concezione della realtà a cui prima o poi saremo costretti a far fronte prendendone i lati positivi così come i lati negativi.

Siamo sicuri che ciò debba avvenire in così poco tempo? Siamo sicuri che i giochi asiatici invernali nel 2029 siano più importanti di anche solo una vita umana? Rinunceremmo mai alla rivendicazione dei nostri diritti in nome del progresso tecnologico?