Perché è importante donare gli organi?

L’associazione italiana per la donazione organi (AIDO) è un’associazione di persone che accettano volontariamente di donare i propri organi in caso di morte.  Nacque come donatori organi bergamaschi (DOB), il 26 febbraio 1973, a Bergamo, come espansione di una realtà all’epoca solo cittadina, fondata per iniziativa di Giorgio Brumat.

In Italia, il numero di organi che vengono donati, sono un terzo dei richiedenti, questo vuol dire che per ottenere l’organo necessario per sopravvivere bisogna attendere tre lunghi anni di speranza. Sempre nel 2022 negli ospedali del nostro Paese si è registrato in media un tasso di opposizione alla donazione pari al 28 per cento; in un caso su tre c’è stato il rifiuto da parte dei familiari della persona deceduta. Sono appena 14 milioni e mezzo gli italiani che hanno dichiarato la disponibilità a donare i propri organi.

Sono innumerevoli gli organi soggetti al trapianto, infatti, con un corpo di una persona che in vita ha acconsentito alla donazione si possono salvare tantissime persone. Gli organi che si possono trapiantare sono i seguenti: rene, cuore, polmone, fegato, intestino, midollo osseo, placenta, cornea e cordone ombelicale; alcuni di questi sono anche donabili in vita.                                                                                        

È importante donare gli organi, perché chi si trova in attesa può contare soltanto sull’aiuto del prossimo per continuare a vivere. Tutti noi pensiamo che il trapianto sia una eventualità estranea alla nostra vita, eppure ognuno di noi o un nostro caro potrebbe sempre averne bisogno.                

 È essenziale informarsi per essere in grado di prendere la decisione migliore per noi e per chi necessita del nostro aiuto. Proprio perché è importante prendere la scelta giusta, in questi giorni, sono giunti nella nostra scuola alcuni volontari dell’AIDO per spiegarci e per renderci consapevoli di questa realtà, che potrà sempre manifestarsi all’interno della nostra vita.

I volontari ci hanno riferito che la domanda più frequente che le persone si pongono, riguardo la donazione degli organi, è se sia possibile estrarre gli organi da un corpo anche se ancora vivo. La risposta è molto semplice: no, non è possibile estrarre gli organi da un corpo ancora in vita, anche se in coma. I dottori non possono asportare gli organi da un individuo finché esso non presenta la cessazione irreversibile delle funzioni dell’encefalo. Il decesso, per essere dichiarato, deve presentare la cessazione dell’attività cerebrale, dell’attività respiratoria spontanea, del battito spontaneo e degli impulsi neurologici. Tre medici, appena una persona viene dichiarata morta, monitorano il suo corpo per sei ore, con lo scopo di assicurarsi del decesso.  

I volontari ci hanno anche spiegato che chi maltratta i propri organi, con vizi e dipendenze, viene seguito da un’equipe psicologica e medica che, con il tempo, dovrà dimostrare il cambio di vita dell’individuo per potergli permettere l’inserimento nella lista di attesa.

In conclusione, come possiamo manifestare la nostra volontà riguardo la donazione degli organi? Possiamo manifestarla presso gli appositi sportelli dell’azienda sanitaria di appartenenza, presso l’ufficio anagrafe dei comuni, iscrivendosi all’AIDO e, infine, con una dichiarazione in carta libera completa di tutti i dati personali, la data e la firma da parte del soggetto che la esprime.