Le nuove incognite del futuro

 

 

Siamo in pochi o siamo in troppi ? - CoseDiScienza.it

Negli ultimi mesi stiamo affrontando una realtà paradossale che ha modificato la vita di ognuno di noi. Vivere in una pandemia ha complicato l’intero sistema in cui viviamo, e la questione “Covid” è ormai vista come il problema principale mettendo in secondo piano le preoccupazioni già esistenti. In realtà la pandemia non è l’unico “problema esistenziale”: l’inquinamento, il riscaldamento globale e il divario tra ricchi e poveri sono sempre più consistenti ed allarmanti, di questo passo si andrà solo a complicare le situazioni sociali ed economiche, mettendo a rischio la specie umana. Il tutto potenziato dall’aumento della popolazione mondiale, ormai esponenziale.

Nonostante il tasso di crescita sia dimezzato rispetto all’apice del 1964, è certo che la popolazione mondiale aumenterà e potrebbe persino raggiungere gli 11 miliardi. Secondo alcuni studi le emissioni di CO2 pro capite sono passate da 3,1 tonnellate equivalenti nel 1960 a 5 nel 2013. Uno statunitense produce 15 tonnellate equivalenti di CO2 all’anno, un italiano 9 tonnellate equivalenti, mentre un abitante dell’Africa sub-sahariana non raggiunge la tonnellata equivalente. Un maggiore numero di automobili, smartphone e climatizzatori comportano una maggiore richiesta energetica che, se dovesse provenire dalla combustione di fonti fossili, porterebbe all’esasperazione gli effetti del cambiamento climatico.Tuttavia, la popolazione del pianeta cresce, mangia e consuma a velocità sempre più insostenibile, e presto la fame nel mondo non interesserà solo i continenti già noti, come molte zone dell’Africa, ma comprenderà l’intero globo.

Le materie prime stanno ormai scarseggiando, questo può essere confermato principalmente guardando tra gli scaffali dei supermercati o tra le nostre tavole, in cui agli alimenti vengono aggiunti sempre più pesticidi e trattati con OGM. Anche se le ricerche avanzano ogni giorno, continuando a trattare la natura come facciamo ora, non saremo in grado di contenere e risolvere tale problema.

Nel corso dei secoli, l’aumento della popolazione ha dato via libera a virus e batteri, portando a epidemie, come quella che stiamo vivendo. Il WWF dichiara che la pandemia è stato un effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi: “Esiste un legame strettissimo tra le malattie che stanno terrorizzando il pianeta e le dimensioni epocali della distruzione della natura. Queste non sono catastrofi del tutto casuali, ma la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali.”