Sole E Ombra, ci potrebbe essere di più?

Tutti leggiamo libri, chi più e chi meno, libri che ci appassionano e libri che invece non vorremmo neanche finire di leggere. Quello di cui voglio parlare oggi ricade nella tipologia dei “libri letti per la scuola”.

“Sole e Ombra” è un libro scritto da Cinzia Tani nel 2007. Ci troviamo in Spagna, 1936. Il Paese è sconvolto dalla Guerra Civile che affonda la sua lama nelle vite di milioni di uomini. La scrittrice ci porta in questa travolgente storia d’amore, nel contesto di una delle guerre più distruttive d’Europa, e mette in luce i difetti che l’uomo ha, pensieri, dubbi e desideri dei personaggi che ci accompagneranno lungo il nostro percorso. Schieramenti politici, litigi, sacrifici, eroismo e amore è tutto quello di cui la giornalista vuole raccontarci con il suo libro, riservando un finale inaspettato. Per chi non avesse mai letto il testo, lo consiglio non dilungandomi troppo sulla trama per evitare di rivelare dettagli importanti della storia, in modo da lasciare lo stupore al lettore.

Vi chiederete quale sia il problema del libro dal momento che lo consiglio. Non c’è un vero e proprio problema, ma voglio illustrare come dal mio punto di vista il racconto presenti una sua piccola pecca nei personaggi e in uno in particolare, Nina. Ho provato ad immaginare, allora, come mi sarei gustata il libro e come mi avrebbe appassionata di più, cambiando leggermente il sistema dei nostri personaggi. E se il vero protagonista fosse stato Michele? La sua presenza mi è sembrata tutta basata sull’amore che ha per la ragazza. Invece, avrebbe avuto molto più potenziale il suo personaggio se fosse stato più fuori dalla storia d’amore e più dentro il libro, mentre ora il suo carattere forte viene sminuito e non sfruttato al meglio. Penso che la storia di due innamorati in periodo di guerra si potesse comunque portare avanti, mantenendo lo stesso il rifiuto e la delusione amorosa con il suo lieto fine.

Julian ha un ruolo coerente per il rapporto che ha con Nina, ma l’idiosincrasia nei confronti di quest’ultima mi porta a preferire come personaggio principale femminile sicuramente l’amica Beatriz, donna con un carattere molto più forte e determinato. Nina sembra quasi una bambina, piange ogni volta che Julian la abbandona, per andare dalla sua fidanzata, e resta ad aspettarlo convinta di avere una possibilità, illudendosi ogni volta come se fosse lei quella destinata a una vita con il ragazzo, ignorando tutto il tempo chi davvero la può amare, Michele.

Insomma, io la mia proposta l’ho lanciata in campo, Nina non è sicuramente il mio personaggio preferito si è capito, ma il libro è intenso, coinvolgente e piacevole da leggere. Offre una bella visione riguardo al contesto storico della Spagna rivoluzionaria e riporta un intreccio di amori e storie non indifferenti.

Consigliato assolutamente a chi ama la tensione epica e la coralità dei sogni collettivi – in Spagna, in quegli anni, un popolo intero cercò di costruire un mondo migliore, dando forma ad una trasformazione in senso egualitario della società -, senza dimenticare la tenerezza struggente della passione individuale nella propria lettura. In realtà, lo consiglio anche a chi, semplicemente, vuole provare un qualcosa di nuovo e buttarsi nel rischio che una novità possa anche piacere.